Come riverniciare la barca in vetroresina | Il giornale dei marinai

2022-12-02 20:12:31 By : Mr. Geraint Guan

Dopo anni di utilizzo, esposta a tutti gli agenti atmosferici, la barca in vetroresina perde non solo lucidità ma anche la protezione della vernice portando alla luce il Gelcoat. Per i meno esperti il gelcoat non e’ nient’altro che una resina poliestere o epossidica che che permette la finitura esterna della barca in vetroresina. Spesso si fa confusione tra il gelcoat e le vernici. Il gelcoat viene applicato per fornire una finitura estetica alla barca limitandone cosi i danni degli agenti atmosferici ma non e’ un prodotto che rende totalmente impermeabile la barca. Per renderla impermeabile e dare la finitura lucida abbiamo bisogno di verniciarla.  A meno che la struttura della barca non sia intaccata e non vi siano superfici ruvide o addirittura, fessurazioni e delaminazione, possiamo fare a meno di pensare di applicare il gelcoat e passare alla fase successiva che e’ quella di riverniciare la barca.

Occupandoci sempre della manutenzione barca fai da te eviteremo passaggi ultraprofessionali cercando di consigliare i neofiti e non i professionisti (non ne saremmo in grado). 

Esistono diversi tipi di vernici, ognuna con pregi e difetti. La piu’ utilizzata (soprattutto tra i professionisti) e’ la vernice poliuretanica bicomponente, vernice che garantisce una finitura ottimale ed una grande resistenza alle abrasioni. La vernice bicomponente e’ composta da due prodotti: la soluzione di resina ed un catalizzatore. Tali tipi di vernici possono essere acquistate direttamente in negozio o addirittura su internet.

Le vernici poliuretaniche bicomponenti adatte per la nautica hanno un prezzo variabile dai 30 ai 70 euro per 750 millilitri (compreso di catalizzatore). Si possono trovare anche vernici meno care ma naturalmente  la qualità ed il risultato non sarà lo stesso. Io ho scelto per la mia barca la vernice bicomponente consigliatami da professionisti. Passata a rullo onestamente non ha dato nessun segno di ingiallimento nel tempo e soprattutto la verniciatura non è stata per nulla complessa. Passata a rullo, la barca era asciutta dopo 1 giorno lontano dall’umidità. con 3 latte ho ridipinto interamente la barca  esterno ed interno con 2 mani (e della vernice è rimasta). Considerando che una latta permette di verniciare circa 12 mq. La mia barca è una 6.20 metri per cui direi che per un open di dimensioni minori due latte potrebbero anche bastare. Evitate di passarla a spruzzo, il rullo è la migliore delle soluzioni. Potete anche passarla senza primer se la barca è stata prima grattata con la carta vetrata. Attenzione, se dopo aver carteggiato vi ritrovate il vecchio gelcoat poroso passate 3 mani di vernice per meglio isolare lo scafo da infiltrazioni.

Se invece avete uno scafo da ridipingere e non volete spendere una fortuna allora il consiglio è di usare una classica vernice monocomponente, uno smalto insomma. Io lo ho fatto per una piccola barchetta che aveva mio fratello. La vernice copre bene e si lucida perfettamente. Probabilmente nel tempo dura meno di una bicomponente ma se cercate un prodotto ad un buon prezzo che renda bene e che sia facile da passare sia a rullo che con pistola allora la Unigloss fa al caso vostro. Unica accortezza non verniciare la parte immersa dato che la vernice monocomponente tende a gonfiarsi con l’acqua. Ma questo è un problema relativo soprattutto se si tratta di una rinnovazione dato che lo scafo sarà già verniciato e protetto. In questo caso utilizzate soltanto l’antivegetativa per il fondo e verniciate il resto della barca con la vernice unigloss.

Sono tre le tecniche che permettono di verniciare il vostro natante. La scelta varia a seconda della superficie da verniciare.

Il pennello naturalmente viene utilizzato solamente per piccole finiture, il rullo e lo spruzzo fanno invece a caso nostro. Se abbiamo la possibilità di verniciare a spruzzo e, soprattutto se abbiamo già provato a farlo, potrebbe essere la soluzione piu’ rapida.  Importante da sapere che quando verniciamo a spruzzo, una alta percentuale del prodotto si disperde in aria con conseguente perdita di spessore e protezione. Cosa che non accade se la barca viene verniciata a rullo.

Per prima cosa procedete lavando la barca, sgrassandola in ogni sua parte.

Eliminate i granelli di sabbia, i materiali organici e tutto lo sporco. Per fare questa operazione adoperate una pompa ad alta pressione (idropulitrice) che vi permetterà di pulire a fondo anche le parti nascoste. Aiutatevi con una spatolina ed uno straccio. Svuotate la barca dagli oggetti presenti. Salvagenti, dotazioni di bordo, tendalino, volante, tientibene e passamani. Smontate i portelli dei gavoni e se si tratta di un cabinato cercate anche di smontare i finestrini e la porta di entrata della cabina. Smontate poi scaletta e bitte ed infine smontate o coprite la manetta del motore. Fatto cio’ con del nastro di carta cominciate a ricoprire tutte le parti difficili da disinstallare in modo che non si macchi di vernice.

Se sulla barca e’ stata passata la cera allora sarà cura eliminarla con un solvente specifico ed una spugna abrasiva.

Il prezzo dello stucco si aggira intorno ai 10 euro per un barattolo di 300 grammi.

Se dopo il lavaggio vengono fuori delle parti di gelcoat intaccate come piccole crepe o fessure la cosa da fare sarà otturarle. Questa operazione viene fatta grazie ad uno stucco in poliestere in pasta con fibre di vetro.  Impastate lo stucco con induritore (la quantità di induritore sarà dettata dalla temperatura esterna per cui attenzione o vi ritroverete la pasta già solida dopo 5 minuti). Per questo motivo procedete impastandone poco per volta. Passate con una spatola lo stucco sui fori da turare o sulle fessure. In genere dopo 20 minuti lo stucco e’ già ben saldo e puo’ essere levigato.

Non dimenticate di utilizzare occhialini e mascherina durante tutto il procedimento di levigatura. La vetroresina e’ tossica !!!

Con una levigatrice orbitale ed una carta vetrata a grana  80 cominciate a levigare a fondo tutte le parti da ridipingere. Un passaggio importante che permetterà al primer di ben aderire allo scafo. Attenzione alla vecchia vernice : qualora fosse secca e cominci a delaminarsi non esitate ad eliminarla totalmente.

Il primer e’ una vernice che verrà applicata tra il gelcoat e lo smalto.

Servirà a far aderire per bene la vernice allo scafo. Normalmente vengono date 2 mani di primer, una ogni 24 ore. Tra una mano ed un altra potete levigare la barca con una carta a grana 300. In basso uno dei prodotti piu’ venduti per ancorare le vernici alla vetroresina.

Passiamo al processo di verniciatura vero e proprio. Valutate la temperatura esterna. Cercate di riverniciare la barca con una giornata non umida e soprattutto senza vento. Se la temperatura supera i 30 °C evitate di verniciare ed aspettate il tardo pomeriggio quando le temperature si abbassano. Naturalmente se avete la possibilità di dipingere in un luogo coperto non avete bisogno di prendere tutte queste precauzioni.

Rilavate un ultima volta la barca cercando di rimuovere tuta la polvere che si e’ depositata durante i processi di levigatura.

A questo punto potete già cominciare a preparare la vernice per dipingere la barca. Trattandosi di vernici bicomponenti cercate di mescolare soltanto la quantità necessaria in quanto una volta preparata la vernice deve essere utilizzata e non si conserva.

Cominciate a dipingere con il rullo applicando la vernice sempre dal basso verso l’alto. Verniciate le grandi superfici della barca in vetroresina a rullo ed utilizzate invece il pennello per le aree piu’ piccole. Dopo aver passato dunque la prima mano attendete l’asciugatura (il tempo varia in base alle vernici) e procedete alla prima levigatura della vernice. La prima levigatura e’ importantissima per eliminare macchie e bolle che possono formarsi. Fatelo utilizzando una carta a grana 300. Una volta terminato il processo di levigatura rilavate la barca ed eliminate ancora una volta le polveri depositate.

Una volta che la barca e’ asciutta potete procedere ad applicare una seconda mano di vernice sulla vostra barca in vetroresina. Con la stessa tecnica utilizzata per passare la prima mano di vernice procedete a passare la seconda mano. Una volta asciutta la vernice dovete procedere ancora una volta ad un’ ulteriore fase di levigatura. Questa volta utilizzate una carta vetrata a grana 1000. Per questo ultimo processo dovrete utilizzare acqua abbondante. Infatti la levigatura verrà fatta versando acqua sulla superficie in vetroresina e levigando con la carta vetrata. questa operazione permette alla vernice di levigarsi rendendo anche alla barca un aspetto uniforme. La vernice pero’ sarà ancora opaca e per ultimo passaggio dovremo procedere alla lucidatura.

Una volta che la l’ultima mano di vernice e’ stata applicata si dovrà soltanto lucidare la barca. Per fare questa operazione utilizzate sempre la levigatrice orbitale ma sul disco installate un tampone in fibra di lana. Esistono vari prodotti per la lucidatura, ma una buona cera per scafi di vetroresina sarà piu’ che sufficiente dato che dopo la verniciatura la barca in vetroresina si presenta già abbastanza lucida.

Se invece di riverniciare tutta la barca dovete soltanto fare dei ritocchi sul gelcoat per esmpio per piccole riparazioni o graffi sulla carena l’ideale è un gelcoat bicomponente ad alta resistenza da passare con una spatola. Dopo aver mescolato il gelcoat con l’induritore basta passarlo con una spatola, aspettare il tempo d’asciugatura e levigare con carta vetrata sottile e lucidare infine con carta abrasiva bagnata. Potete anche sovraverniciarlo in caso il colore non sia lo stesso dello scafo.

“Il gelcoat viene applicato per fornire una finitura estetica alla barca limitandone cosi i danni degli agenti atmosferici ma non e’ un prodotto che rende totalmente impermeabile la barca.” In realta il gelcoat serve proprio a rendere impermeabile la vetroresina, ha una base poliestere, costa molto meno della vernice poliuretanica bicomponente ed essendo molto densa crea uno strato protettivo impermeabile ed è molto più resistente alla abrasione rispetto alla vernice poliuretanica. Nella costruzione dello scafo il gecoat viene applicato per primo sullo stampo, questo deve essere lucido e preparato con un distaccante, sopra il gelcoat viene poi creato lo scafo con la vetroresina, in questo modo quando lo scafo verrà rimosso dallo stampo avrà il gelcoat già abbastanza liscio e lucido. Ripristinare il gelcoat di una scafo al posto di riverniciarlo con una vernice poliuretanica sarebbe la scelta migliore, ma bisogna carteggiare a fondo lo scafo, la verniciatura và fatta a spruzzo con un sistema airless, perché con il rullo o il penello i risultati sarebbero pessimi. Sono necessarie varie mani con carteggiatura fra una mano e l’altra e alla fine si procede con la carteggiatura fine e successiva lucidatura. Il risultato finale riporta la barca allo stato in cui era quando era uscita dal cantiere. Il problema della riverniciatura con il gelcoat è dato dai costi legati alla preparazione della superficie fra le varie mani la lucidatura finale, vista l’elevata resistenza del gelcoat si ha una mole di lavoro molto elevata, e ci si deve avvalere di personale competente altrimenti il risultato finale sarà pessimo con una superficie magari lucida ma piena di irregolarità e avvallamenti, per questo in genere si usa la vernice poliuretanica e non il gelcoat molto più semplice da applicare e lucidare.

Interessante, ho fatto altri tipi di verniciatura su altre cose quindi spero di riuscire anche in questa impresa

Lo smalto veneziani e’ la migliore vernice in commercio per la vetroresina

Buongiorno una curiosità vista la mia ignoranza, che tipo di rulli e pennelli ( materiale ) sono più adatti? e per sgrassare che prodotto? va bene l acetone? o serve un prodotto più adatto?

Oltre alla difficoltà data dalla ripetuta carteggiatura del gelcoat c’è quella legata alla miscela da realizzare per la verniciatura in quanto nell’ultima mano va aggiunta una percentuale di paraffina per evitare che resti appiccicoso. Un altro problema è dato dalla reperibilità di gelcoat secondo colorazione RAL. Data la non immagazzinabilità per lungo tempo (si indurisce sullo scaffale) il gelcoat va realizzato di volta in volta nel colore prescelto. Le aziende non lo fanno in piccoli quantitativi (es. minimo 30 kg.) . Questo significa rendere impossibile fare dei ritocchi su graffi o altro nel colore prescelto. Invece le vernici poliuretaniche possono essere realizzate in colorificio anche per quantità di 1 kg. e sono più stabili nel tempo del gelcoat.